domenica 27 novembre 2011

L’umana grandezza

“L’umana grandezza va conquistata lottando. Essa trionfa quando respinge nel cuore dell’uomo l’assalto dell’abiezione. Qui è racchiusa la sostanza della storia, nell’incontro dell’uomo con se stesso, o meglio: con la propria divina potenza. Socrate chiamava il suo demone questo luogo segreto da dove una voce, che era già al di là delle parole, lo consigliava e lo guidava. Potremmo chiamarlo anche il bosco.
Che cosa vuol dire per l’uomo di oggi farsi guidare dall’esempio del vincitore della morte, degli dèi, degli eroi, dei saggi? Vuol dire partecipare alla resistenza contro il tempo, e non soltanto contro questo tempo, bensì contro ogni tempo, il cui potere fondamentale è la paura ... L’uomo che riesce qui a strapparle terreno può imporre la sua libertà in ogni altro ambito governato dalla paura, e abbattere i giganti, la cui arma è il terrore.”

Ernst Jünger, Trattato del ribelle

Silvio Berlusconi ha annunciato che non farà un passo indietro. Aumenterà le energie per tornare più forte di prima. Non ha nessuna intenzione di abbandonare la politica. Ai poveri illusi che già festeggiavano la morte politica del Caimano comunico che la nuova frontiera della lotta politica neo-berlusconiana sarà internet: una televisione online. Non gli bastano quelle che già possiede. È da qui che il Cav. si vuole rilanciare. Mi chiedo, soltanto, ma l’Italia non era un paese di merda? Non voleva andarsene alle Maldive da dove avrebbe spedito una cartolina a tutti gli italiani? Invece no. Per questo consigliamo al Silvio nazionale la lettura del Trattato del ribelle di Ernst Jünger, che certamente non potrà essere accusato di essere né un comunista, né un magistrato, né tutti e due insieme. Siamo sicuri che già il titolo piacerà all’anima avventurosa di Silvio Berlusconi. Leggendo Jünger, Berlusconi potrà forse arrivare all’idea che l’umana grandezza va conquistata lottando, e fin qui sarà contento. Ma la lotta di Jünger prevede anche il passaggio al bosco. Lo prenda alla lettera, passi al bosco, si dia alla macchia ... e raggiungerà la divina potenza!

sabato 26 novembre 2011

La Crisi

“LA MADRE: No no, non stai sognando, per trent’anni vi ho lavati, nutriti, addormentati, svegliati, consolati tutti e tre, vi ho stirato le camicie, lavato le mutande, seguito negli studi, mi sono fatta venire la bile, non ho vissuto che per voi, attraverso voi, ho ascoltato tutte le vostre storie, i vostri problemi e le vostre angosce senza mai rompervi le palle con le mie, ebbene adesso me ne vado in pensione. Tu hai ancora una lunga vita davanti a te per risolvere la tua crisi, a me resta pochissimo tempo per risolvere la mia, perciò permetterai che per una volta io mi occupi dei miei problemi prima dei tuoi


IL FIGLIO: Distruggi un’intera famiglia, no anzi due intere famiglie per una volgare storia di letto?
LA MADRE: Ah d’accordo ... quando si tratta delle tue storie di letto è amore, ma quando si tratta delle mie è volgare, è così?”
Coline Serreau, La Crisi!

Crisi è la parola del momento. Crisi politica, crisi economica, crisi finanziaria, crisi di governo, crisi di leadership, crisi tra Demi Moore ed il suo giovane marito, di cui non ricordo proprio il nome.
E non ho voglia di cercarlo su google. Tutti, nel nostro piccolo, abbiamo a che fare con una crisi. I giovani manifestano perché subiscono, più di tutti, la crisi, i grandi manifestano perché sono in crisi. Si dice: si stanno distruggendo i sogni di un’intera generazione. Vero, anzi: verissimo! Ma forse i genitori, più semplicemente, si sono rotti le palle dei propri figli.

mercoledì 23 novembre 2011

Non capire

“Quelli che capiscono non capiscono che non si capisca. E questi dubitano che quelli capiscano”
Paul Valery, Cattivi pensieri

Spread, rating, agenzie di rating, EFSF, deficit, default … chi ci capisce qualcosa, si faccia avanti e ci illumini. La sostanza della crisi economico-finanziaria è semplice: nessuno sa spiegare cosa sta, veramente, accadendo. In principio erano le banche americane che dovevano essere salvate. Hanno preso un sacco di soldi, ma la crisi è restata lì dov’è. Lo dimostra molto bene il recente film Too big to fail.

Poi è toccato all’euro. All’inizio si diceva che era un problema della Grecia. Atene ha ricevuto talmente tanti soldi che forse sarebbe stato meglio farla fallire subito, ma la crisi è ancora in corso.
Poi è toccato a Portogallo, Spagna e Irlanda.
Altri soldi, ma niente. La crisi non passa. Ora è arrivato il turno dell’Italia. Crescita, crescita, crescita. Berlusconi si è dimesso, Mario Monti è al potere, ma la crisi non cede. Ora pare sia la Francia la prossima a cadere. Lo spread continua ad aumentare e della crescita nessuna notizia. Aveva proprio ragione Paul Valery!