sabato 21 gennaio 2012

Libertà è partecipazione

“Le nostre istituzioni non servono più a nulla: su questo si è tutti d’accordo. Tuttavia ciò non dipende da esse, bensì da noi. Da quando abbiamo perduto tutti gli istinti, da cui si sviluppano le istituzioni, andiamo perdendo le istituzioni in generale, perchè noi non serviamo più ad esse. Affinché ci siano delle istituzioni, deve esistere una specie di volontà, d’istinto, di tradizione, di autorità, di responsabilità sui secoli futuri, di solidarietà espressa da catene di generazioni, in avanti e all’indietro, in infinitum. L’intero Occidente non ha più questi istinti da cui crescono istituzioni, da cui nasce un avvenire: forse nessun’altra cosa risulta tanto a contraggenio al suo «spirito moderno». Si vive per l’oggi, si vive in gran fretta – si vive in un modo molto irresponsabile: questo appunto viene chiamato «libertà». Ciò che, delle istituzioni, fa istituzioni, viene disprezzato, odiato, rifiutato. A tal punto arriva la décadence nell’istinto dei valori proprio dei nostri politici, dei nostri partiti politici: essi istintivamente preferiscono quel che disgrega, quel che affretta la fine.” F.W.
 Nietzsche, Crepuscolo degli idoli

Tempo di primarie anche a Lecce. In vista delle imminenti elezioni amministrative il centrosinistra torna a confrontarsi per scegliere il proprio candidato sindaco. In una fase storica in cui le nostre Istituzioni vivono una crisi profonda ed, apparentemente, irreversibile – e di cui l’Italia degli ultimi vent’anni ne è una limpida dimostrazione – la partecipazione politica resta l’unica strada per ridare valore e significato alle nostre malmesse Istituzioni, perché, come dice Nietzsche, “non dipende da esse, bensì da noi”.

Le parole del filosofo tedesco sono, proprio oggi, di straordinaria attualità. Descrivono perfettamente la crisi dell’Occidente nel XXI secolo e sono una bellissima critica ante litteram al mondo moderno. Mettono a nudo il nostro modo di vivere spesso irresponsabile. Ogni comunità dovrebbe avere un proprio sistema di giustizia e di partecipazione civile teso non solo al bene individuale, ma, anche e soprattutto, ad un bene legato al vivere sociale e collettivo delle persone che ne fanno parte.

La persona deve ritornare ad essere il nucleo centrale della nostra società. Le primarie sono un piccolo ma significativo strumento verso un processo di miglioramento delle Istituzioni democratiche e della società stessa. “Non dipende da esse, bensì da noi”: libertà è partecipazione!

lunedì 9 gennaio 2012

Da bacheca a bacheca... il potere dei social network


“Onnipresenza del potere: non perché avrebbe il privilegio di raggruppare tutto sotto la sua invincibile unità, ma perché si produce in ogni istante, in ogni punto, o piuttosto in ogni relazione fra un punto ed un altro. Il potere è dappertutto; non perché inglobi tutto, ma perché viene da ogni dove. E “il” potere, in quel che ha di permanente, di ripetitivo, d’inerte, di autoriproduttore, non è che l’effetto d’insieme che si delinea a partire da tutta questa mobilità, la concatenazione che si appoggia su ciascuna di esse e cerca a sua volta di fissarle [...] il potere è il nome che si dà ad una situazione strategica complessa in una società data.”
Michel Foucault, Volontà di sapere

Un tempo c’era il “porta a porta”. Non del bradipo Bruno Vespa, ma di un’antica campagna elettorale fatta di rapporti umani, di contatti diretti e di volantinaggio. Nel ventunesimo secondo esiste invece il “da bacheca a bacheca”. La battaglia politica è sui social network.
Si fa campagna “elettorale” postando link, note e fotografie sulla bacheca, ad esempio, di Facebook. É la nuova frontiera della propaganda politica e sociale nel “regno dei nativi digitali”, dove la cultura è partecipazione e si basa sulla condivisione. Il nuovo mondo non conosce gerarchie. Il potere non è calato dall’alto ma si esercita ovunque ... è ovunque.

Addio dunque alla totalizzante “cattiva maestra televisione”, che omologa, ingloba e filtra. Oggi internet ed i social network arrivano lì dove la televisione non può e non riesce. Lì dove il filtro non basta a nascondere un messaggio sbagliato, un errore, una gaffe. Il potere è tornato ad essere onnipresente, viene dal basso, a partire da innumerevoli punti, direbbe oggi il filosofo francese Foucault.

Lo ha capito bene l’assessore al Comune di Lecce Giuseppe Ripa che è inciampato in un commento omofobo, maldestro e mediocre su Facebook e che è stato prontamente utilizzato dai suoi avversari politici e, più in generale, dal mondo della rete. Evviva il mondo 2.0 ... e Foucault naturalmente!